mercoledì 24 agosto 2011

MEDAGLIOPOLI


Mentre la nostra comunità, come tutta la Puglia, è ancora in affanno per risolvere i problemi legati ai servizi sanitari e alla riconversione del nostro ospedale, alcuni gruppi politici sono a caccia di medaglie, vere o false che siano, da appuntarsi sul petto.
E allora giù con i comunicati politici dove si narra:
·       delle gesta valorose del politico Tizio o del politicante Caio;
·       di incontri al vertice riservati a pochi prescelti, gli unti dalla Casta;
·       di contatti ravvicinati col pianeta di quelli che contano che, naturalmente, assicureranno la soluzione a tutti i problemi di Monte Sant’Angelo e, perché no, anche qualche posto di lavoro ai servi sciocchi più fedeli.
Verrebbe voglia di piangere, ma meglio riderci sopra.
La risoluzione dei problemi legati alle esigenze sanitarie della nostra comunità non ha nulla a che fare con la ricerca spasmodica di medaglie da parte di questo o quell’amministratore o di questo o quel politico di vecchia o nuova leva. Sono necessari, serietà, onestà politica e intellettuale, senso civico e tanto tanto lavoro.
Sono diverse le persone che si stanno dedicando, muovendosi dietro le quinte, affinché Monte Sant’Angelo possa uscire dall’emergenza sanitaria senza cercare medaglie, meriti e “prede elettorali”.
Ci permettiamo di ricordare, a chi lo avesse dimenticato, che dedicarsi al benessere della propria comunità è un preciso dovere di chi amministra e di chi ha deciso di fare politica. Pertanto, cercare meriti quando si sta facendo il proprio dovere ci sembra davvero fuori luogo.
Si abbandoni MEDAGLIOPOLI e ci si adoperi, ognuno con le proprie forze e le proprie risorse, affinché il processo di riconversione del nostro ospedale sia completato nel più breve tempo possibile e la nostra comunità possa avere tutti i servizi sanitari di cui necessita.

lunedì 1 agosto 2011

QUELLI CHE LA PAZIENZA… L’HANNO GIÀ PERSA DA TEMPO, MA…

È proprio vero! La pazienza è finita!
·        Non è più tollerabile che il Governo nazionale, per mano di Tremonti, abbia imposto alla Regione Puglia un piano di rientro lacrime e sangue che ha portato alla chiusura di numerosi ospedali, tra i quali anche quello di Monte Sant’Angelo;
·        non è più tollerabile che ogni proposta di soluzione della Regione Puglia venga puntualmente bocciata dal ministro Fitto e modificata a sfavore dei cittadini per far sì che questi si rivoltino contro Vendola;
·        non è più tollerabile che 530 lavoratori, tra medici, amministrativi ed infermieri, stabilizzati dalla Regione Puglia siano stati resi di nuovo precari da Fitto per mettere il governo regionale nella condizione di non poter adempiere alle esigenze sanitarie di numerosi comuni pugliesi, tra i quali anche Monte Sant’Angelo.

Se bastasse “perdere la pazienza” per risolvere i problemi che sta vivendo l’ospedale di Monte Sant’Angelo la questione sarebbe di facile soluzione, visto che sono in tanti ad averla persa già da tempo, compresi i firmatari di questo comunicato. Ma chi si propone come classe dirigente di una comunità, non solo deve avere tanta pazienza, deve anche saper entrare nel merito dei problemi, dare delle corrette informazioni e andare fino in fondo anche alle vicende più difficili e complesse. Solo i bambini vogliono il loro giocattolo subito, senza capire ragioni, altrimenti…

Prendiamo atto della nuova posizione del PD montanaro che si schiera contro Vendola per sostenere, di fatto, la politica scellerata del ministro Fitto e ce ne rammarichiamo.
Noi riteniamo, invece, che nei momenti difficili non bisogna far mancare il proprio sostegno e la propria lealtà fino in fondo. Il governo Vendola è sotto assedio da parte di Fitto e Tremonti e sta affrontando delle oggettive difficoltà, per questo merita il nostro sostegno non il nostro sdegno. Così come meritano il nostro sostegno tutti coloro che direttamente e indirettamente si stanno sforzando, in questa fase concitata, per far uscire Monte Sant’Angelo dall’emergenza sanitaria.
Prendiamo le distanze:
·        da chi fa continua demagogia senza fare azioni sensate e proposte concrete;
·        da chi fa continua disinformazione e punta solo ad innalzare il conflitto sociale per trarne qualche beneficio elettorale;
·        da chi ritiene che solo attraverso il conflitto, l’ostilità e la “guerra” si possono risolvere i problemi.

Invitiamo tutte le “forze sane” del nostro paese, che non hanno ancora gettato la spugna, a continuare nella lotta per sostenere il processo di riconversione del nostro ospedale affinché la nostra comunità possa avere tutti i servizi sanitari di cui necessita.